la danza
giovedì 26 gennaio 2012
uno ius 91 assurdo
mercoledì 4 gennaio 2012
un bugiardino per i sintomi ortografici più comuni
Sì! | No! |
Qual è …… ( è un troncamento, non un’elisione ) | Qual’è |
Un po’ ( è un troncamento particolare poiché si scrive con l’apostrofo ) | Un pò |
Un amico ( l’articolo maschile singolare non si scrive mai con l’apostrofo ) | Un’amico |
Fu ( terza persona singolare del passato remoto del verbo essere ), sta, sto. | Fù, stà, stò. |
Piogge (la ‘g’ è preceduta da un’altra consonante) | Pioggie |
Camicie ( la ‘c’ è preceduta da una vocale) | Camice |
Soqquadro ( è l’unica parola con la doppia ‘q’ ) | Socquadro |
Claudia ti dà una mano ( la voce verbale ‘dà’ con l’accento per non confondersi con ‘da’ preposizione semplice ) | Cluadia ti da una mano |
Non voglio né la carne né il pesce ( la negazione ‘né’ con l’accento per non confondersi con ‘ne’ pronome, p.e. “non ne ho più” ) | Non voglio ne la carne ne il pesce. |
Ha portato con sé il suo gatto ( il pronome ‘sé’ con l’accento per non confondersi con ‘se’ congiunzione, p.e. “ci vado se viene anche lui” ) | Ha portato con se il suo gatto. |
Sì, ho capito ( l’avverbio ‘sì’ con l’accento per non confondersi con ‘si’ particella pronominale, p.e. “si lava di denti la sera” ) | Si, ho capito |
Versami un po’ di tè ( il sostantivo ‘tè’ con l’accento per non confondersi con ‘te’ pronome personale complemento, p.e. “partirei con te” ) | Versami un po di te |
martedì 3 gennaio 2012
posso facilitare l'apprendimento della lingua italiana con gli audiovisivi
La lingua italiana viene appresa in maniera spontanea attraverso la televisione a Malta e in Albania. Gli Albanesi sono spinti dal miraggio di un paradiso economico sull’altra costa, mentre i Maltesi dalla preferenza dei programmi italiani rispetto a quelli locali. Nell’isola di Malta la lingua nazionale è il maltese, una lingua semitica, ma si parla anche l’inglese, poiché fino al 1964 l’isola è stata una colonia britannica. Studi condotti recentemente sull’isola affermano che l’italiano ha un ruolo di notevole rilievo tanto che non si può considerare una lingua straniera qualsiasi. Chi è esposto regolarmente all’italiano, riesce ad acquisire un’ottima competenza per quanto riguarda la comprensione orale della lingua italiana, buone o sufficienti risultano invece le competenze per la produzione orale. L’esperienza maltese dimostra che i mezzi di comunicazione possono essere uno strumento didattico di grande importanza nell’insegnamento di una lingua straniera.
Gli audiovisivi riproducono suoni ed immagini, permettendo contemporaneamente di udire e di vedere. Presentano visivamente un contesto e fanno perno sulla dinamica situazionale per aiutare la comprensione. Lo studente riceve un input uditivo e visivo. Sono considerati audiovisivi:
- i video didattici,
- le registrazioni autentiche,
- i film,
- le previsioni del tempo,
- la pubblicità,
- i telegiornali.
Per insegnare la lingua italiana con gli audiovisivi occorre:
- saper selezionare i modelli linguistici e culturali più adeguati ai propri studenti;
- saper didattizzare i diversi materiali audiovisivi.
I video sono disponibili con CD-ROM, DVD, televisione e internet. Si possono scegliere video didattici o si può costruire un nuovo materiale registrando, per esempio, una trasmissione televisiva.
Attraverso i video si possono far notare le diverse varietà linguistiche dell’italiano ( repertorio delle varietà linguistiche di Sabatini:1 italiano standard, 2 italiano dell’uso medio o neo-standard, 3 italiano regionale delle classi colte, 4 italiano regionale delle classi popolari, 5 dialetto regionale o provinciale,
6 dialetto locale). Un film doppiato presenta un italiano dell’uso medio o standard, un talk show un italiano dell’uso medio molto informale, un film ambientato a Roma un italiano regionale delle classi popolari.
Bisogna soffermarsi anche sulle componenti non verbali del video:
- l’intonazione,
- il ritmo,
- i gesti,
- le distanze fra gli interlocutori,
- gli oggetti,
- stili di vita e modelli comportamentali.
L’insegnante, nella prima fase della sua lezione, presenta l’argomento del video e, se lo ritiene necessario, trascrive alla lavagna alcune parole-chiave. La durata della visione del video è estremamente variabile, può trattarsi di un intero film di due ore, solo di una scena o di un dialogo. La visione è seguita prima da esercizi per la comprensione globale ( domande a risposta aperta, domande a scelta multipla, domande del tipo vero/falso, elementi da riordinare, transcodificazioni, griglie da riempire ), poi da esercizi più analitici ( domande su specifici aspetti grammaticali, testuali e socioculturali, lavoro sulla trascrizione del sonoro con esercizi di cloze, incastro o abbinamento, con la ricostruzione di battute di una conversazione o il riordino e l’inserimento in una griglia di determinati elementi incontrati nel testo ). Ogni studente, successivamente, può ripetere o interpretare in maniera creativa i dialoghi ascoltati, discutere il tema del filmato, agire linguisticamente in situazioni simili a quelle presentate, descrivere personaggi o ambienti, riferire ciò che ha compreso, formulare ipotesi sull’inizio o gli sviluppi della vicenda, scrivere una sceneggiatura alternativa.
Occorre tener conto di un problema in ordine all’uso degli audiovisivi per la fase di comprensione: si rischia quasi sempre che la comprensione di un video avvenga attraverso gli occhi più che attraverso uno sforzo esclusivamente linguistico.
L’uso degli audiovisivi nella didattica:
- permette un’efficace presentazione degli aspetti culturali del paese di cui si studia la lingua;
- offre la possibilità di fermare e ripetere le scene presentate;
- favorisce la comprensione delle varietà sociolinguistiche;
- costituisce un elemento importante nella fase di motivazione di un’unità didattica;