ASCOLTA UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO
Concorso nazionale di scrittura per ragazzi
Lunedì 2 aprile è venuta in classe Lina, una ragazza tunisina di 23 anni, a parlarci del suo paese di origine e della sua vita qui in Italia. Da 4 anni frequenta il corso di laurea in giurisprudenza all’Università di Firenze. Fin da piccola ha desiderato fare lo stesso lavoro della madre: l’avvocato. Ha scelto Firenze perché c’era già stata come turista e le era piaciuta.
Arrivata a Firenze, è andata a vivere alla Casa dello studente di Careggi. Ha trovato gli studenti suddivisi in gruppi a seconda dell’etnia. La situazione è cambiata poco dopo: in seguito al taglio delle borse di studio, la maggior parte dei giovani ha deciso di occupare la sala studio per un intero mese in segno di protesta. Grazie a questa condivisione e a questa lotta comune, si sono resi conto di stare bene tra di loro e di andare d’accordo. È nato lo SMU, ossia Studenti Multietnici Uniti, un gruppo in cui ognuno parla della propria Terra Madre e il mercoledì si guarda un video su un determinato paese.
Lina proviene da Tunisi, la capitale della Tunisia, un paese del Nord Africa. La Tunisia è vicinissima al territorio italiano, basta pensare che è a soli 70 km dall’isola di Pantelleria.
Ci ha incuriositi raccontandoci molte tradizioni del suo paese. I festeggiamenti di un matrimonio durano fino ad una settimana, a seconda delle possibilità economiche della famiglia e, la sposa, nei giorni che precedono tale evento, deve indossare abiti tradizionali della propria città. A Cartagine c’è un importante festival, simile al nostro Sanremo, vi partecipano artisti conosciuti anche in Italia. Cartagine è stata un’importante città dell’Impero Romano. Si parla il dialetto tunisino, costituito da molte lingue, mentre tutti studiano il francese e l’arabo. La religione praticata è l’islam, che influenza l’arte e l’architettura delle città. Parlando di cucina, il piatto tipico è il couscous, adesso molto diffuso anche in Italia, dove viene preparato in modo un po’ diverso, ci ha confessato che quello italiano è passabile e detto da lei è un bel complimento! Una cosa che ci ha stupito e non poco è il modo con cui i tunisini capiscono se la pasta è cotta al punto giusto: la lanciano contro il muro, se rimane attaccata è pronta, altrimenti va ricotta. Considerando che la Tunisia è al 3° posto per la produzione di pasta, poveri muri! Per quanto riguarda i rapporti economici con il nostro paese, molti imprenditori aprono fabbriche e negozi in Tunisia, poiché il dinaro, la moneta locale, vale meno dell’euro e la manodopera costa molto meno. In Tunisia si seguono le mode italiane.
Ogni paese ha diverse ambasciate all’estero. Presso l’ambasciata tunisina a Roma, Lina rinnova il passaporto e richiede qualsiasi altro documento. Tramite le ambasciate si creano le scuole di lingua e si promuove la cultura di un paese.
Lina sostiene che la provenienza geografica non debba influire sulle amicizie, occorre essere aperti di fronte alle diversità culturali, queste arricchiscono un rapporto, non debbono creare separazioni. Per lei la Tunisia è il paese madre , dove si trovano i suoi amici e la sua famiglia, ma considera l'Italia il paese zia, perché è comunque importante la terra dove abiti e studi, naturalmente senza scordarsi delle proprie origini.
Alla fine del nostro incontro abbiamo visto un video realizzato da lei. Era costituito da molte immagini: il cibo tipico, molti palazzi (sia nuovi che antichi), delle vecchie decorazioni arabeggianti, feste e balli, interni di case e ristoranti, fantastici paesaggi, grandi piazze e la bandiera tunisina. Come sottofondo una tipica musica senza parole.
L'incontro è stato interessante, abbiamo capito che persone come Lina, che hanno vissuto in due paesi diversi, hanno parecchio da raccontarci e noi molto da imparare da loro. Sono state molto interessati le cose di cui ha parlato, ci piace ascoltare le storie di chi ha dovuto darsi da fare per ottenere il meglio nella vita.
Abbiamo conosciuto un nuovo paese del Mediterraneo.
Classe 2 C, San Casciano.
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Concorso nazionale di scrittura per ragazzi
Lunedì 2 aprile è venuta a parlare con noi alunni della classe 2’ B una ragazza di nome Lina. Ha 23 anni ed è nata in Tunisia, nel Nord Africa. Studia da 4 anni in Italia per diventare avvocato, lo stesso lavoro di sua madre.
Ci ha spiegato che la Tunisia è diversa dall'Italia per molte cose, soprattutto la lingua, la moneta e alcuni modi di vivere. A scuola studiano l’arabo e il francese, però parlano il tunisino che è un dialetto dell'arabo. La moneta è il dinaro che vale un po' meno dell'euro. Ha parlato del cibo: anche loro mangiano pizza e pasta come noi. È il terzo paese che mangia più pasta. L’Italia e la Tunisia hanno avuto un po' di storia in comune essendo state tutte e due sotto l'Impero Romano, c’è un bellissimo Colosseo che si trova a El Jam. Ci ha colpito che fra la costa tunisina e un'isola italiana di nome Pantelleria ci sono solo 70 km, la stessa distanza che c’è tra Firenze e Pisa. Stranamente in Tunisia si sentono e si vedono programmi radiofonici e televisivi italiani a causa della vicinanza geografica.
Dai racconti di Lina possiamo dedurre che la Tunisia è un paese ricco di storia, anche se non sempre ce ne rendiamo conto.
Lina ha definito la Tunisia come la sua mamma e l’Italia come una zia. Il momento che ci ha fatto più pensare di questo incontro è stato quando lei ci ha spiegato come considera il mondo: lo vede come una spirale dove ogni paese è collegato ad un filo che unisce tutti i paesi del mondo, quindi tutti siamo uniti.
È stato un incontro interessante perché abbiamo capito davvero che gli abitanti di questa Terra non sono così diversi e distanti come qualche volta ci fanno credere. Anche se parliamo lingue diverse e abbiamo tradizioni molto diverse, conoscendo meglio un popolo, ci accorgiamo che le differenze sono davvero poche.
Lina, essendo in Italia da alcuni anni, tutte le volte che torna nel suo Paese si sente un ospite perché ora il suo Paese è l’Italia. È contenta di vivere questa sua esperienza a Firenze. Le auguriamo buona fortuna.