la danza

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sabato 5 maggio 2012

a senzatomica



Da gennaio fino a giugno del 2011 ho insegnato la lingua italiana agli immigrati adulti presso la Scuola del Progetto Arcobaleno di Firenze, dove la responsabile mi ha dato subito fiducia affidandomi una classe di livello elementare. Ho iniziato così una nuova esperienza non solo didattica, ma soprattutto umana, da insegnante volontario. Ho toccato il vissuto di persone che sono fuggite da condizioni dolorose segnate dalla guerra, dalla povertà, dalla perdita della propria famiglia, dalla prostituzione e dalle violenze sessuali. Nonostante tutto, lottano e ti offrono il loro sorriso e la loro speranza.
Contemporaneamente nell'ambito della mostra Senzatomica per il disarmo nuclerare, organizzata dall'organizzazione buddista Soka Gakkai, sono entrato nello staff PROMOZIONE NELLE SCUOLE.  La prima scuola che ho contattato è stata quella in cui lavoravo: la scuola media di Scarperia. La Preside ha preso parte con entusiasmo all'inaugurazione della mostra e due classi, accompagnate da me e da altri tre colleghi, sono state nel complesso delle Pagliere. Ad un certo punto mi sono chiesto: perché non promuovere la mostra anche presso la Scuola Progetto Arcobaleno? Perché escluderla? La scarsa competenza linguistica dell’italiano non deve essere un ostacolo! Altro che ostacolo! Gli studenti adulti della mia classe hanno accolto con piacere la mia  proposta e la guida, che ha illustrato i pannelli,  è stata fantastica. Ha controllato il linguaggio scegliendo termini semplici e costruendo solo frasi  coordinate. Con una voce ferma e calda ha mantenuto alta l’attenzione tutto il tempo. Ero stupito, mi dicevo: è proprio brava! Potrebbe venire a fare il mio lavoro! Dopo la visita, da una compagna di fede ho scoperto che si trattava di una scrittrice buddista, il meglio che ci poteva capitare. Alla fine della visita ho proposto di scattare una foto, che ho pubblicato sulla pagina facebook dedicata alla mostra.
Qualche giorno dopo sono  stato contattato dal Direttore della mostra Daniele Santi. La foto era piaciuta molto ad alcuni responsabili del Giappone, i quali mi chiedevano la possibilità di pubblicarla nel paese nipponico. Ero felice per quell’apprezzamento. Accanto alla foto avevo scritto: “ a Senzatomica oltre ogni frontiera linguistica”. C’erano, però, le liberatorie da far firmare a ciascuno studente. Erano scritte in inglese. Prima dell’inizio di una nostra lezione, si sono fidati  della mia traduzione e spiegazione e hanno firmato. Lo stesso giorno mi sono precipitato al Kaikan per spedire in Giappone quelle liberatorie. Quella foto è volata in Giappone. Una foto fatta di persone interdipendenti e provenienti da ogni parte del mondo che con la loro visita a senzatomica hanno espresso il loro sì al disarmo nucleare e alla pace.

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