Durante l’anno scolastico arriva a scuola un allievo straniero che non conosce l’italiano. La conoscenza della lingua italiana è indispensabile per comunicare con la classe e studiare le diverse discipline. La scuola deve offrire un supporto per l’apprendimento dell’italiano, così facendo facilita il percorso d’inserimento e integrazione. Un intervento efficace è costituito da un’esperienza di apprendimento cooperativo: il tutoring tra pari.
Gli ideatori dell’apprendimento cooperativo sono D. W. Johnson e R. T. Johnson. “ Il metodo dell’apprendimento cooperativo si basa su un sistema di valori legato all’essere parte di una comunità e che insegna responsabilità e interessi che vanno al di là di se stessi, a lavorare per la riuscita e il benessere degli altri, oltre che propri. L’apprendimento cooperativo è più vicino ai valori democratici in quanto insegna a scegliere per il bene del gruppo, insegna la condivisione, l’aiuto e, soprattutto, che il proprio successo e benessere dipendono da quelli degli altri ” .
Si stabilisce un rapporto di cooperazione tra il tutor, vale a dire l’allievo più esperto e con una relativa padronanza delle competenze linguistiche, e un compagno di classe straniero in difficoltà o neoimmigrato. Tale rapporto può delinearsi secondo due modalità:
alunno italiano ( tutor ) e alunno straniero;
alunno straniero ( tutor ) e alunno straniero.
La seconda modalità è possibile se i due alunni appartengono allo stesso gruppo linguistico; in questo caso il tutor può essere un riferimento per un compagno di recente immigrazione e sostenerlo nello studio formalizzato della lingua.
Il tutoring tra alunni, che si presenta come intervento integrativo rispetto alle attività disciplinari, può:
sostenere l’alunno straniero nell’apprendimento di contenuti relativi a una data disciplina, favorendo in tal modo il suo percorso di inserimento e integrazione nel contesto scolastico;
creare nel gruppo classe un clima relazionale positivo;
promuovere la cooperazione e la solidarietà tra alunni, creando occasioni di incontro e di scambio, utili alla conoscenza reciproca;
potenziare e valorizzare le competenze dell’alunno tutor, nel rispetto delle sue scelte e dei suoi interessi;
favorire processi metacognitivi ( la riflessione sugli aspetti formali dei contenuti ).
L’alunno tutor affianca il compagno nella comprensione della lingua orale e scritta, nella produzione e rielaborazione di testi scritti in forma collaborativa, nell’individualizzazione delle strutture della lingua. Potrebbe essere esonerato dallo svolgimento di una parte di attività ( compiti a casa o esercitazioni in classe ) inerenti a determinati contenuti o competenze esercitate attraverso il tutoring.
L’età degli allievi gioca un ruolo fondamentale in questa esperienza didattica: più gli studenti sono maturi e consapevoli del lavoro da svolgere, meno risulta determinante l’intervento dell’insegnante.
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