la danza

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mercoledì 23 novembre 2011

incontro Fabio, docente di lingua italiana per stranieri.

Lo scorso mese di settembre ho intervistato Fabio Solinas, un docente di didattica dell'italiano. Io e Fabio ci siamo conosciuti in occasione di un mio corso di formazione in didattica presso l’agenzia di formazione WebHouseMessina s.r.l. .

Ciao Fabio, quali sono stati i tuoi studi?

Ciao Luigi! Allora, dopo essermi diplomato in ragioneria ho seguito le mie passioni e mi sono iscritto al corso di laurea in Lingue e Letterature Straniere, specializzandomi in lingua araba. Proprio durante gli studi universitari, dopo aver sostenuto l'esame di glottodidattica, è nata la passione per la didattica della lingua italiana a stranieri e, dopo l'università, ho deciso di guardarmi un po' intorno e ho seguito il corso in didattica dell'italiano per stranieri erogato dalla WebHouseMessina. Devo dire che grazie a questo corso ho preso i primi contatti con questa bella realtà.

Successivamente ho iniziato un corso di perfezionamento in didattica dell'italiano L2, organizzato dall'Università "l'Orientale di Napoli" e ho potuto svolgere un tirocinio attivo presso il Centro Linguistico dell'Università stessa. È stata un'esperienza formativa importante, che mi ha permesso di entrare in contatto con le nuove tecnologie applicate alla didattica (web radio, ex-learning, hot potatoes e il mitico moodle).

Quale motivazioni ti hanno spinto a intrapendere la tua professione? Con quali difficoltà ti sei scontrato?

Mi sono innamorato di questa professione in maniera indiretta: osservando l'amore che i lettori madrelingua mettevano nelle lezioni di lingua. Alla fine ho detto: "Ma anch'io come loro posso far conoscere, imparare e apprezzare la mia lingua a chi non la conosce"! E così è iniziata una sfida con me stesso.

Purtroppo però la professione di insegnante di italiano L2 non è adeguatamente riconosciuta e tutelata e tra le istituzioni regna la confusione. Presidi, assistenti sociali e dirigenti sono convinti che per poter insegnare l'italiano agli stranieri sia sufficiente una laurea in lettere e molti bandi di selezione, infatti, richiedono solo la laurea in lettere senza corsi di specializzazione o master. Tutto questo perché non esiste una classe di concorso per gli insegnanti di italiano L2!

Qual è la tua attuale occupazione? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Attualmente mi divido tra la professione di Guida Turistica presso due siti archeologici e la professione (svolta a livello di volontariato) di insegnante di italiano l2, lingue straniere e lingua sarda. I miei progetti per il futuro sono tanti e spero di poterli realizzare quanto prima. Vorrei accreditarmi come esaminatore ufficiale per le certificazioni rilasciate dall'Università per gli Stranieri di Perugia e, quanto prima, vorrei iscrivermi a un master in didattica dell'italiano L2.

L'anno scorso ho deciso di sperimentare le mie conoscenze/competenze mettendole a disposizione degli altri. Ho così creato un'associazione culturale che si occupa di servizi didattici e culturali (corsi di lingua italiana in presenza e a distanza, corsi e laboratori di altre lingue e ora stiamo progettando un corso per guide turistiche che, probabilmente, partirà questo autunno). Attraverso l'associazione, con la collaborazione dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione di un comune, ho avviato un corso di lingua italiana per stranieri e, a breve, partirà anche un corso di alfabetizzazione alla lingua italiana rivolto ai rifugiati libici. Tutte queste attività sono svolte per lo più per passione, dedizione e "volontariato". Tra i progetti futuri (programmati per questo autunno) ci sarebbe un workshop di lingua e cultura italiana per stranieri che culminerà con un gemellaggio gastronomico (però sto aspettando l'approvazione da parte del competente Assessorato Provinciale).

Oggi l'immigrazione costituisce sempre più un'emergenza sociale. Aumentano i flussi migratori e aumentano i casi di discriminazione razziale. Qual è la tua idea sull'attuale condizione degli immigrati in Italia? Come andrebbe gestita dagli enti governativi?

Vivo in una terra che ha conosciuto questo fenomeno in tempi recenti per cui non ho una grande esperienza in fatto di immigrazioni di massa. Ora che la mia comunità sta vivendo il dramma dei profughi libici ho toccato con mano la paura che ha la gente comune nei confronti degli immigrati. Paura che, troppo spesso, si trasforma in discriminazione razziale e in egoismo. Penso che l'Italia debba lavorare ancora tanto in questo settore, creando le condizioni ottimali per una pacifica convivenza tra culture, cosa che si potrebbe attuare partendo dal basso, per poi coinvolgere tutti gli strati sociali.

Ad un giovane che sogna di lavorare come insegnante di lingua italiana per stranieri, quali consigli senti di dargli?

Consiglio di studiare, studiare e studiare e di iniziare come volontario per "farsi le ossa" e capire che questa professione non è un lavoro come tanti, ma è una missione.

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