la danza

la danza

martedì 16 maggio 2017

La tecnica del riordino: le finalità e un esempio ( marzo 2017 )

La tecnica del riordino, più precisamente la ricostruzione di un testo scomposto in otto parti. Lo studente dovrà lavorare sui significati, sulla sequenza logica e sui legami morfosintattici, al fine di ottenere un testo coerente e coeso. Leggerà e comprenderà le singole parti, per poi ricomporle arrivando a produrre un testo. 
Il seguente esercizio di riordino è destinato ad una classe di adulti non italofoni con competenza linguistica pari al livello B1 ( presenza dell’imperfetto indicativo, della relativa con il che e della coordinata avversativa; comprensione del significato generale di un breve testo narrativo ). Ho scaricato la biografia di Gian Maria Volontè dalla pagina web http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/gian-maria-volonte/165201/, poi ho ridotto il testo, ho sostituito termini ricercati con quelli più semplici e diffusi e, infine, ho inserito alcune voci verbali all’imperfetto. 


LEGGI IL TESTO DIVISO IN 8 PARTI. RICOSTRUISCI IL TESTO E SCRIVI IL NUMERO D’ORDINE ACCANTO A CIASCUNA PARTE. 

LA VITA DI GIAN MARIA VOLONTè 

Le sue apparizioni negli anni Ottanta sono diminuite, ma Gian Maria Volonté ha conquistato ancora un premio a Cannes con “ La morte “ di Mario Ricci (1983), ha vestito i panni di Aldo Moro ne “ Il caso Moro “ (1986) di Giuseppe Ferrara e si è distinto con un'altra delle sue indimenticabili interpretazioni in “ L'opera in nero “ (1988).

Nato a Milano, il 9 aprile 1933, Volonté si è diplomato a Roma nel 1957 all'Accademia d'Arte Drammatica e ha subito iniziato a lavorare per la televisione e soprattutto per il teatro.

Nel cinema ha iniziato nel 1960 con “ Sotto dieci bandiere “ di Duilio Coletti e l'anno successivo è apparso nel provocatorio “ A cavallo della tigre “ di Luigi Comencini.

Tra gli attori italiani, Gian Maria Volonté è stato certamente uno dei più bravi, era un attore virtuoso, ma era anche molto regolato, il volto indimenticabile del miglior cinema drammatico d'impegno sociale e politico dei nostri anni Settanta.

Nel 1962 Gian Maria Volonté ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista nel film “ Un uomo da bruciare “; è stato diretto dai fratelli Taviani e da Valentino Orsini ed è stato premiato dalla Critica al Festival di Venezia.

Dopo “ Banditi a Milano “ (1968) e “ I senza nome “ (1970), Gian Maria Volonté ha interpretato il capolavoro di Elio Petri, “ Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto “. E’ stato premiato nel 1970 con l'Oscar per il miglior film straniero, indossava i panni del poliziotto corrotto e colpevole. 

Il 6 dicembre 1994 Gian Maria Volonté è morto in Grecia sul set de “ Lo sguardo di Ulisse “ di Theodoro Angelopulos e così uno dei nostri più grandi attori è uscito per sempre dalla scena.


All’inizio, interpretava sul palcoscenico i drammi di Shakespeare e le commedie di Goldoni. E’ stato diretto dai maggiori registi teatrali, tra cui Luca Ronconi.

Nessun commento:

Posta un commento