Comincerei la mia riflessione partendo dal seguente punto: la comunicazione fuori e dentro un’aula non può mai essere del tutto neutrale. Pregiudizi e stereotipi sono duri da combattere; i media, la non conoscenza e la scarsa apertura all’altro ( anche se appartenente allo stesso paese ) contribuiscono a rendere problematica e conflittuale la comunicazione tra persone di culture diverse. In una classe decisivo è il contributo dell’insegnante all’attuazione di un approccio neutrale. Dovrà favorire il dialogo e le attività didattiche cooperative.
Come stabilire che una conoscenza non infranga i diritti universali dell’uomo? Bisogna ricordare questi diritti, mettere in discussione quella conoscenza che li viola e lasciare spazio al pensiero critico nel rispetto di tutti.
In una classe di adulti non italofoni, dove ci sono sia donne sia uomini, in un’unità didattica sul lavoro, si potrebbe stimolare una lezione dialogica e argomentativa per sviluppare la produzione orale e un approccio interculturale. L’insegnante racconta la storia di una donna non italiana che vive da pochi anni a Roma. Non ha mai lavorato né nel suo paese né in Italia. Siccome lo stipendio del marito non è più sufficiente a sostenere le spese, ha deciso di trovarsi un impiego. Alla classe si pongono una serie di domande per stimolare la discussione e il confronto: che cosa la donna può fare per cercare lavoro? Come può spiegare alle altre donne della sua stessa cultura la necessità di rinunciare alla condizione di casalinga? Sicuramente questa attività farà emergere la questione delle donne che in certi paesi non possono andare a lavorare e se lo fanno non con gli uomini. La donna in questione ha sia la necessità sia il diritto di cercare un lavoro. L’insegnante dovrà essere abile a spingere tutti a riflettere in maniera critica sulle proprie convinzioni, soprattutto chi sostiene che debba a tutti i costi restare a casa per rispetto del suo uomo e della sua tradizione. Si condanna la famiglia alla perdita della casa? Come si sostengono gli studi dei figli?
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